ESPOSIZIONE : i fattori per una corretta illuminazione

Abbinando l’apertura di diaframma e il giusto tempo di posa, otteniamo l’esposizione corretta della nostra immagine, ciò significa la giusta quantità di luce per mantenere dettagli visibili sia nelle zone scure sia nelle zone chiare dell’immagine.
Un’esposizione insufficiente produrrà infatti ombre solide, senza dettagli visibili, un’esposizione eccessiva produrrà superfici chiare slavate e uniformi.
Il calcolo dei due fattori, apertura di diaframma e tempo di posa, viene eseguito in automatico dalla fotocamera lasciandoci liberi di concentrarci sulla scena che vogliamo fotografare.
Può tuttavia capitare che il risultato sia deludente ossia che l’immagine sia troppo chiara o troppo scura nonostante la luce disponibile sia sufficiente per il funzionamento dell’esposimetro, ossia il sistema che calcola automaticamente l’esposizione.
In effetti, la scena che abbiamo inquadrato può contenere elementi che traggono in inganno il sensore, falsando il risultato.
Le situazioni classiche in cui ciò si verifica corrispondono a scenari molto comuni nelle foto delle nostre vacanze estive o invernali: il bagliore della spiaggia e il riflesso del sole sull’acqua oppure sulla neve, inducono la macchina a percepire più luce di quanta ne sia effettivamente disponibile per illuminare il soggetto e di conseguenza la fotocamera tiene tempi di scatto più brevi del necessario producendo invariabilmente immagini troppo scure.
Una situazione analoga, si verifica quando fotografiamo controluce, con il sole basso che si staglia dietro al soggetto.
La situazione inversa, accade quando invece lo sfondo dell’immagine è particolarmente scuro e il soggetto è chiaro: otterremo un’immagine slavata poiché il sensore percepirà una quantità di luce complessiva inferiore a quella effettivamente disponibile sul soggetto e perciò prolungherà la posa erroneamente.
Tutte le fotocamere calcolano l’esposizione basandosi su una media della luce raccolta da un’immagine che viene percepita in bianco e nero, tale media può essere facilmente falsata nel caso in cui esista un forte contrasto o una forte differenza di illuminazione tra soggetto e sfondo.
Fortunatamente abbiamo a disposizione diverse soluzioni per ovviare a questo inconveniente.
Vediamone quattro.
La prima consiste nel verificare se la nostra fotocamera dispone di un programma di esposizione automatico concepito appositamente per le foto in montagna e al mare, e attivarlo.  Lo troviamo sempre più spesso nelle compatte di recente concezione, soprattutto quelle di fascia medio-alta.
La seconda consiste nel limitare l’area di lettura del sensore, vale a dire imporgli di calcolare la luminosità in un solo punto o porzione definita dell’immagine, anziché su tutta la scena.  La tecnica prende il nome di esposizione spot. In tal modo potremo puntare il sensore direttamente sul soggetto e leggere la luce riflessa da quest’ultimo, ignorando quella proveniente dallo sfondo (chiaro o scuro che sia).
La terza soluzione è un’evoluzione economica della seconda: se disponiamo di un obiettivo zoom, possiamo puntarlo sul soggetto e ingrandirlo il più possibile fino a che riempia gran parte dell’inquadratura.
Premiamo il tasto di scatto per metà per ottenere la messa a fuoco e l’esposizione, che conserviamo mantenendo il tasto premuto mentre allarghiamo la visuale dell’obiettivo e ricomponiamo l’inquadratura che volevamo in origine. A quel punto potremo scattare disponendo di una messa a fuoco precisa e di un’esposizione corretta.
La quarta soluzione è più semplice e alla portata di quasi tutti. Consiste nel compensare a mano l’esposizione imponendo una sovra-esposizione (più lunga) nel caso di foto su spiaggia o sui campi da sci e una sotto-esposizione (più breve) in presenza di un soggetto chiaro su sfondo scuro. Molte fotocamere prevedono tale possibilità, solitamente raffigurata da un’icona che raggruppa i simboli + e .
Selezionando +1 si comanda il raddoppio del tempo di esposizione oppure l’apertura del diaframma di una posizione al fine di far passare il doppio della luce (di solito sufficiente per spiaggia e neve), viceversa con -1 si comanda alla fotocamera di lasciar passare la metà della luce che avrebbe catturato in base al calcolo automatico. Alcune fotocamere più avanzate permettono anche incrementi e decrementi di 0,5, di 0,3 e 0,7.
Alcune fotocamere “semplificate” prevedono programmi ad hoc per spiaggia, neve e altre situazioni particolari. Basta selezionare l’icona giusta dal menu delle impostazioni automatiche e il gioco è fatto.
Nelle fotocamere più costose e complesse si aggiunge invece una particolare funzione denominata “bracketing” che esegue in automatico tre scatti in sequenza: uno esposto secondo il calcolo automatico, uno sovra-esposto e uno sotto-esposto. La forcella di sovra e sotto esposizione (+/- 1, +/-0,5, eccetera) è solitamente programmabile.
Come attivare la compensazione di esposizione? In mancanza di tasti dedicati, cercate nel menu della vostra fotocamera e nel manuale.
Un’attenta combinazione di messa a fuoco, profondità di campo ed esposizione renderà più creative le vostre foto.

(fonte internet Nikon School)